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PARTE IL BONUS TV

È partito il bonus tv, l'agevolazione con decorrenza dal 18 dicembre 2019 fino al 31 dicembre 2022, che consente lo sconto fino a 50 euro per l'acquisto di TV e decoder idonei alla ricezione di programmi televisivi con i nuovi standard trasmissivi (DVBT-2/HEVC), che diventeranno operativi dal 2022, e per l'acquisto di decoder per la ricezione satellitare.

L'agevolazione è regolata dal Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 18 ottobre 2019, che stabilisce varie prescrizioni per beneficiari, venditori e produttori. Noi qui ci concentreremo sul punto di vista del soggetto beneficiario dell'agevolazione, cioè del consumatore.

DM, cosa prevede

Il DM 18 ottobre 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2019 ed è divenuto operativo trenta giorni dopo, dunque il 18 dicembre 2019.

Lo sconto era stato previsto dalla Legge di Stabilità per il 2018, la n. 205 del 2017, che (alla lettera c, del comma 1039 dell'articolo 1) aveva previsto l'erogazione di un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l'acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva per l'adeguamento ai nuovi standard.

Il DM prevede, sempre per quel che più qui interessa, le modalità per il riconoscimento del contributo, di cui parliamo più avanti; le modalità per il recupero dello sconto praticato dai venditori; l'avvio di campagne informative del bonus, i controlli e le cause di revoca.

L'erogazione avverrà nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, nel rispetto delle norme UE, dunque senza trattamenti differenziati tra le varie piattaforme tecnologiche coinvolte.

Il DM del MISE prevede anche che l'agevolazione consiste in uno sconto di 50 euro o meno, se il prezzo dell'apparecchio acquistato è inferiore.

Bonus tv, chi può usufruirne

Chi può usufruire del bonus tv? Non tutti - peraltro, l'importo complessivo stanziato è di 15.000.000 nei tre anni. Le norme prevedono dunque dei limiti: sono ammessi i nuclei familiari che risiedono in Italia, e che hanno un reddito familiare ISEE non superiore a 20.000 euro; il contributo è fruibile per un solo apparecchio in tutto l'arco temporale previsto.

Per ottenere lo sconto, il consumatore deve consegnare al venditore una richiesta scritta, firmata e con allegato un documento di identità, dove dichiara, con una dichiarazione sostituiva resa ai sensi del DPR n. 445/2000, che il suo nucleo familiare ha un reddito ISEE non superiore a 20.000 euro e che i componenti non hanno già usufruito del contributo; per ottenere l'applicazione dello sconto, il venditore dovrà registrarsi a sito dell'Agenzia delle Entrate ed inviare una comunicazione al Ministero, il quale verificherà l'idoneità dell'apparecchio al beneficio (che deve rientrare in un elenco fornito dal produttore, verificato dal Ministero e pubblicato in G.U.), che il nucleo familiare non abbia già fruito del beneficio, e la capienza del fondo destinato.

Se poi la vendita non si conclude o l'apparecchio è restituito, il venditore comunicherà l'annullamento dell'operazione.

Il venditore recupererà lo sconto mediante un credito d'imposta da indicare nella dichiarazione dei redditi.

Se il venditore ha sede in Paesi dell'UE diversi dall'Italia, la procedura sarà diversa e verrà indicata successivamente.

Per consentire i controlli e le eventuali revoche, il venditore conserverà le richieste dei consumatori, le copie dei documenti d'identità e le ricevute dei pagamenti.

Ecco tutte le novità che ci aspettano.

- il contributo verrà revocato e verrà richiesto al consumatore il pagamento della differenza scontata; potrà essere richiesta anche la restituzione del credito d'imposta al venditore, se questi non avrà conservato la documentazione richiesta dalle norme.

Se dall'attività di controllo effettuate ordinariamente dall'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza dovessero risultare le dette mancanze, gli enti ne daranno avviso al Ministero, che provvederà nei modi indicati.

Il Decreto rinvia ad altri provvedimenti per le indicazioni del termine finale nel caso di esaurimento delle risorse finanziare rese disponibili, le ulteriori prescrizioni operative per le richieste e le comunicazioni, l'effettuazione del recupero di quanto indebitamente percepito dall'utente finale.

Al seguente link del Ministero dello Sviluppo Economico è possibile reperire le informazioni nonché i moduli per la domanda. https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/comunicazioni/bonus-tv

Per concludere, ci permettiamo di evidenziare un dato notato certamente da tutti e cioè che uno sconto di 50 euro è poca cosa nel 2020 (soprattutto se confrontato con i tanti sconti a cui assistiamo oramai quotidianamente), tanto più per le risorse che si intendono coinvolgere nell'esecuzione dell'agevolazione.

Le risorse messe in campo non sono solo quelle dello stanziamento finanziario (necessariamente limitato): ci saranno anche quelle richieste ai venditori (che dovranno raccogliere e conservare la documentazione idonea, pena la perdita del credito d'imposta) e quelle richieste agli organi di controllo (per l'esecuzione dei controlli previsti dalle norme, a meno che tale previsione non rimanga sulla carta), a fronte di uno sconto di soli 50 euro.

Insomma, l'aiuto a chi non può appare scarso, i costi richiesti al pubblico e ai privati elevati mentre non sembrano previste sanzioni per chi mente (il decreto accenna solo, per tale caso, al recupero del contributo e rinvia ad altre future norme ulteriori specificazioni).

Testo del decreto https://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/DM-DECODER-2019.pdf

 

Fonte:

https://www.condominioweb.com/